tre cose ci sono rimaste del paradiso:
le stelle, i fiori e i bambini!

PICCOLO GLOSSARIO

Brevi piegazioni di termini ed esami che si possono incontrare nell'iter diagnostico per lo studio della fertilità di coppia. Non si pretende di dare una definizione completa ma si desidera solo spiegarne il significato per quanto concerne la fertilità.

Infertilità e sterilità

La definizione di infertilità è operativa e si basa sul mancato concepimento in una coppia che ha rapporti regolari da almeno un anno: un evento, questo, che riguarda il 20% delle coppie; va precisato che l’infertilità è un sintomo (e non una malattia), che può essere legato all’invecchiamento oppure associarsi a numerose possibili cause patologiche, a carico dell’apparato riproduttivo maschile e femminile (per esempio infezioni, disfunzioni ormonali e così via).
In un quarto dei casi, però, le cause di infertilità non sono identificabili.
Il termine sterilità indica invece una condizione di infertilità non reversibile per cui, in assenza di opportuno intervento medico, la gravidanza non è possibile (per esempio in caso di tube entrambe chiuse o di assenza sistematica di spermatozoi).

Isterosalpingografia (ISG)

L'isterosalpingografia ( ISG) consiste nell'iniettare attraverso il collo uterino uno speciale mezzo di contrasto ( organoiodato non ionico ) che permette la visualizzazione della cavita' uterina e della trafila delle tube uterine. Ciò ci consente di seguire il passaggio del mezzo di contrasto dall'utero, seguendo la trafila delle tube uterine fino all'interno dell'addome, verificando così la conformazione interna di questi organi e la pervietà della via, che consente il raggiungimento dell'ovulo da parte degli spermatozoi durante la fecondazione ed il viaggio dell'ovulo fecondato verso l'utero. E' possibile inoltre radiografare alcune fasi di questo processo, documentando in modo permanente ciò che si è visto durante l'esame in modo dinamico.

In alcuni casi sara' posssibile eseguire una particolare acquisizione tridimensionale che permettera' una piu' fine valutazione dell'intera porzione anatomica opacizzata, questo al fine di rendere il piu' possibile precisa la valutazione delle strutture anatomiche di interesse ai fini diagnostico-terapeutici.

Durante l'esecuzione dell'esame la paziente sara'continuamente monitorizzata nei parametri vitali: pressione arteriosa, saturazione ( percentuale di ossigeno), frequenza cardiaca e tracciato elettrocardiografico, questo per rendere la procedura ancora più sicura.

Il periodo migliore del ciclo per eseguire l'isterosalpingografia inizia pochi giorni dopo la fine del flusso mestruale (8° giorno) e dura fino al 13° giorno del ciclo, per essere sicuri che certamente non sia in corso una ipotetica gravidanza.
La paziente deve comunque avere cura di non avere rapporti (o di avere rapporti protetti) dalla data della mestruazione precedente l'esame fino alla data della mestruazione successiva all'esame, cosicché sia impossibile l'insorgenza di una gravidanza in quel ciclo.
Al fine di avere la certezza che l'esame stesso non provochi infezioni genitali interne è' necessario che la paziente che desidera effettuare una ISG si sottoponga nel mese precedente a

  • Tampone vaginale per ricerca germi comuni e miceti
  • Tampone cervicale per ricerca Chlamydia, micoplasma, ureaplasma

Nel caso gli esami dimostrassero una infezione, sarà necessario assumere una terapia prescritta dal vostro medico e ripeterli.
In ogni caso , essendo comunque possibile che nei genitali siano presenti germi non rilevati dai tamponi, verrà prescritta una profilassi antibiotica, da effettuare a casa prima dell'esame o in ospedale, se non avete una persona in grado di farvi una iniezione.

La isterosalpingografia è un esame delicato, ma generalmente a decorso assai favorevole.
Se tutto dovesse svolgersi come di solito, dovrebbe durare circa 10 minuti.
Nel caso le tube fossero ostruite nella porzione iniziale, il medico potrebbe , con il vostro consenso, provare a riaprirle con un apposito catetere di dimensioni appena superiori al mm, nel quale caso l'esame potrebbe durare più a lungo.
Nel nostro centro (così come negli altri grandi ospedali della nostra regione) di regola l'esame viene eseguito ambulatoriamente senza anestesia, perché di solito esso è poco doloroso, ma può essere comunque fastidioso nel momento del passaggio del liquido di contrasto attraverso le tube nella cavità peritoneale. Prima dell'esame è possibile effettuare una premedicazione che limita gli effetti collaterali delle manovre effettuate durante l'esame.

Laparoscopia diagnostica operativa

Consiste in un esame endoscopico (ossia con visione interna) dell’addome.
Si tratta di introdurre, nel basso ventre, attraverso un piccolo foro, una cannula, con una telecamera ed una luce: in tal modo si riesce ad avere una visione degli organi interni e fare una diagnosi più giusta.

Si tratta quindi di un intervento inizialmente diagnostico, naturalmente in anestesia generale.
Dopo la fase diagnostica si procede con l’intervento vero e proprio, con asportazione di quanto patologico.

Nel caso di cisti si procede con varie modalità, in genere aspirando il liquido per renderle più piccole, e successivamente asportare la parete oramai ripiegata su se stessa, spesso inserendola in una specie di sacchetto di gomma.
Nel caso di nodi solidi, per es. fibromi dell’utero, si asportano in toto, o rendendoli progressivamente più piccoli.

A volte, anche solo per fare la diagnosi, è necessario spostare alcuni organi, o rimuovere eventuali aderenze (ossia tessuti che appiccicano gli organi fra di loro) e che di solito si formano a seguito di precedenti eventi infiammatori.
Per eseguire queste manovre si rende necessario introdurre uno o due manipolatori attraverso altri rispettivi fori, e, a volte, pur restando in ambito diagnostico, è necessario tagliare le aderenze: si opera con bisturi elettrico, e si coagulano piccoli vasi.
E’ anche possibile effettuare dei nodi, introducendo aghi e strumenti già predisposti.

Generalmente l’intervento, nella fase diagnostica ed operativa dura circa 1-2 ore e comporta solo minime perdite di sangue.
E’ relativamente poco traumatico, e consente una ripresa abbastanza rapida.
Subito dopo l’intervento si può andare incontro ad alcuni fastidi.
Malgrado le tante innovazioni e progressi, persistono alcune conseguenze non del tutto annullabili: in particolare una certa dolenzìa per le prime 6-24 ore, con fitte sotto la scapola destra: sono dovute all'anidride carbonica che si immette nell’addome per vederci meglio. In genere si prevede una degenza che può oscillare da sole 24-48 ore.