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Inseminazione Intrauterina

L'inseminazione intrauterina (IUI o AIH) consiste nel far arrivare nell'utero i migliori spermatozoi del partner al momento della ovulazione della moglie.

Lo sviluppo dei follicoli ovarici viene seguito con ripetute ecografie effettuate con sonda vaginale, a vescica vuota.
Il controllo consente di stabilire il giorno giusto per l'inseminazione e valutare dal numero dei follicoli se ci sia un aumento oltre quello già previsto del rischio di gemellarità, che potrebbe sconsigliare la prosecuzione della terapia.

Quando il follicolo raggiunge un diametro critico si programma la inseminazione per i giorni immediatamente successivi, in modo che gli spermatozoi arrivino nell'apparato genitale femminile in contemporanea con l'ovocita.

Nel giorno programmato il marito consegna il liquido seminale nella prima parte della mattinata. 
Gli spermatozoi dopo essere stati sottoposti a lavaggio, selezione e concentrazione in una piccola goccia di liquido (processo che dura da una a due ore) vengono introdotti in utero con una sottile sonda.

La paziente resta sul lettino pochi minuti e poi può riprendere tutte le normali attività quotidiane. La procedura è di solito indolore.

Durante la fase di stimolazione si possono avere rapporti sessuali anche per evitare un'astinenza troppo lunga che potrebbe danneggiare la vitalità degli spermatozoi.
Sarà utile sospendere i rapporti quando la stimolazione si avvicinerà al termine : in genere questo può essere discusso con il medico che segue la stimolazione.

INDICAZIONI

  • Deficit quantitativo o qualitativo del liquido seminale di entità non grave
  • Fattore cervicale: una condizione in cui un numero sufficiente di spermatozoi non riesce a risalire la cervice uterina, in assenza di evidenti anomalie spermatiche (può essere dovuta a ostilità del muco cervicale di natura infiammatoria, immunologica, ormonale oppure ad un difetto della capacità penetrante degli spermatozoi)
  • Utilizzo di spermatozoi precedentemente congelati in occasione di terapie mediche o chirurgiche praticate sul marito
  • Difficoltà nel rapporto sessuale di origine organica o psicologica (in tal caso soltanto dopo adeguata consulenza e trattamento psicologico)

RISULTATI E NOTE DI BIOETICA

LA TECNICA NON GARANTISCE LA GRAVIDANZA

Non esistono attualmente tests sul liquido seminale in grado di garantire che gli spermatozoi (anche di pazienti con liquido seminale normale) fertilizzino gli ovociti. Il tasso di successo di ogni singolo tentativo di inseminazione è di circa l'8% e dipende dall'età della donna e dalle caratteristiche seminali.
Nel Centro di Medicina Riproduzione dell'Ospedale Evangelico pratichiamo al massimo 4 tentativi.

NOTE DI BIOETICA

La gravidanza da inseminazione deriva da un concepimento naturale "in vivo".
L'unica differenza con un concepimento naturale è che la deposizione degli spermatozoi non avviene con un rapporto sessuale.

INTERRUZIONE DELLA TERAPIA

I singoli tentativi di inseminazione o l'intero ciclo di terapia possono essere sospesi per motivi medici:

  • se la qualità del liquido seminale diventasse inferiore al minimo indispensabile per sperare in un successo, si sospenderanno le inseminazioni.
  • se al monitoraggio si evidenziasse lo sviluppo di un numero eccessivo di follicoli la stimolazione potrebbe essere interrotta e ripresa in un mese successivo, a causa del rischio di sindrome da iperstimolazione.
  • se all'ecografia si individuasse un numero di follicoli preovulatori superiore a tre, quindi un rischio evidente di gravidanza plurigemina, l'inseminazione potrebbe non essere praticata (in tal caso è indispensabile anche l'astensione dai rapporti non protetti per almeno altri 10 giorni)

EFFETTI COLLATERALI E RISCHI

L'inseminazione è una tecnica poco invasiva e quindi a bassissimo rischio; essa non richiede alcuna manovra chirurgica.
L'eventuale instaurarsi di una gravidanza può aggravare patologie già presenti nel soggetto (diabete, cardiopatie,nefropatie ecc ) in misura analoga ad un concepimento naturale ed in maggior misura in caso di gravidanza multipla.
La condizione di infertilità crea di per sé uno stato di malessere psicologico che può aggravarsi durante il percorso diagnostico-terapeutico. I trattamenti per l'infertilità richiedono grandi energie psicologiche senza altresì garantire il risultato. L'equilibrio personale e della coppia può risentirne in maniera importante e la delusione conseguente al fallimento (soprattutto se ripetuto) può sfociare in depressione, con tutte le conseguenze individuali e relazionali. Per quanto riguarda lo sviluppo psico-affettivo del nuovo nato, i dati della letteratura sembrano confermare che non sia diverso da quello dei nati da concepimento spontaneo (Human.Reprod. Vol 19,n.12, 2004 ; dati dal Report della Organizzazione Mondiale della Sanità del 2002, pag.287).
In alcuni casi può essere proposta alla partner una terapia di lieve stimolazione dell'ovulazione per aumentare le probabilita' di gravidanza; soltanto in questo caso, molto raramente, esistono i seguenti rischi:

  • sindrome da iperstimolazione ovarica (è rarissima nella inseminazione)
  • aumentata incidenza di gravidanze plurime (circa 15%)

In caso di gravidanza plurigemellare, il rischio di parto pre-termine di neonati immaturi è elevatissimo con conseguente aumentato rischio di mortalità peri-natale (4%) o di deficit fisici e psichici nel successivo sviluppo dei nati.
Tra i nati da tecniche di procreazione assistita è maggiore l'incidenza di nati prematuri e con basso peso alla nascita, non soltanto nelle gravidanza gemellari, ma anche in quelle singole (Schieve et al, NEJM 2002). Questo è un fenomeno comunque più frequente nelle gravidanze delle coppie infertili,qualunque sia la terapia utilizzata per ottenere la gravidanza (Sundström et al Acta Obstet Gynecol Scand 1997; 76 : 238).
Non è possibile escludere con certezza assoluta che l'uso dei farmaci utilizzati per la stimolazione ovarica sia correlato con un aumentato rischio di tumori dell' ovaio e della mammella, anche se non esiste a tutt'ora (dopo oltre 40 anni dell'uso routinario di questi farmaci) l'evidenza clinica di questo potenziale effetto collaterale (Fertil.Steril. vol 83 n2, 2005). Nel trattamento di inseminazione la dose dei farmaci è comunque bassa, la minima possibile per gestire la ovulazione.